La soluzione alla crisi cronica dei rifiuti che coinvolge Napoli è rappresentata dalla raccolta differenziata 'porta a porta' che farebbe risparmiare 40 milioni all'anno, lasciando alle spalle definitivamente 17 anni di emergenza.
Ne è convinto il Wwf che oggi nel capoluogo campano, ha presentato una ricerca condotta nel 2010 da una équipe di docenti e ricercatori del Dipartimento di Sociologia dell'Università Federico II di Napoli su un campione di 1.341 cittadini napoletani, residenti nei 7 quartieri (Bagnoli, Chiaiano, Colli Aminei, Ponticelli, Rione Alto e San Giovanni a Teduccio) che usufruiscono del servizio di raccolta 'porta a porta'.
In questi quartieri, grazie a un progetto portato avanti dal Wwf, il 'porta a porta' realizza il 60% di raccolta differenziata con punte oltre il 90% come rilevato nella video inchiesta dello scorso dicembre. L'indagine è stata commissionata dal Wwf Ricerche e Progetti per Asia SpA per rilevare il livello di soddisfazione dei cittadini.
In particolare, l'indagine ha rilevato che l'avvio del servizio di raccolta porta a porta ha convinto la maggioranza del campione (66,8%) a impegnarsi nella differenziazione dei rifiuti. Confrontata con il precedente sistema di raccolta, la differenziata porta a porta risulta nettamente vincente (il 77% degli intervistati preferisce il porta a porta).
Nel complesso, gli utenti sono molto soddisfatti dei servizi informativi, un po' meno per quanto riguarda i tempi della raccolta (calendarizzazione, puntualita' e frequenza del ritiro) e molto poco per quanto riguarda la pulizia dei contenitori.
Per quanto riguarda il grado di impegno percepito dall'utenza in merito alle pratiche introdotte dal servizio, 'tenere i rifiuti in casa fino al successivo ritiro' è il compito più impegnativo (60,6%). Questa difficoltà e' legata a fattori quali: il rispetto dei tempi di ritiro, gli intervalli (più lunghi) tra un ritiro e l'altro rispetto al sistema 'stradale'.
Gli altri aspetti della raccolta differenzia porta a porta (ricordare il calendario del ritiro dei rifiuti, trasportare i bidoni al punto di raccolta, differenziare correttamente i rifiuti) mediamente non sono considerati impegnativi dai cittadini.
Sul piano della fiducia riposta negli attori principali del servizio (operatori, Asia, aziende che riciclano i materiali) emergono dati complessivamente poco incoraggianti, in cui solo gli operatori registrano un certo grado di fiducia (51,3%). Per quanto riguarda chi organizza e gestisce la raccolta differenziata, l'area della fiducia appare piuttosto limitata (29,3%). Anche nei confronti delle aziende che riciclano i rifiuti differenziati si registra un rapporto fiducia/sfiducia incerto (35,1%).
Questo dato fa riflettere sulla ''sfiducia'' nelle istituzioni: mentre il 51,3% degli intervistati ha fiducia negli operatori lo stesso dato non si registra nei confronti dell'azienda intesa come soggetto ''istituzionale''. Più dell'83,2% degli intervistati ritiene la sanzione uno strumento necessario per favorire una corretta separazione dei rifiuti (47.4% moltissimo; 35.8% molto) e chiede che vengano multati i cittadini inadempienti.
Fonte: Adnkronos