venerdì 21 gennaio 2011

Falsi Bio-shopper: attentato alla raccolta dell'organico!

L'inizio del nuovo anno ci ha salutato con la messa al bando delle vecchie buste di plastica (salvo esaurimento scorte esistenti).

Naturalmente molti punti vendita e catene commerciali hanno cercato per tempo una soluzione "sostenibile" da offrire alla propria clientela e molti negozi propongono di acquistare bio-shopper da riutilizzare poi per la raccolta dei rifiuti organici, ma attenzione:

LEGAMBIENTE LANCIA L'ALLARME: NON TUTTE LE BIO-SHOPPER SONO COMPOSTABILI!

Per approfondire vi proponiamo di seguito l'articolo apparso su GreenReport di ieri 20 Gennaio e ci riserviamo di dedicare a questo argomento nuovi post per permettervi di scegliere il sacchetto giusto per la vostra raccolta differenziata!

Falsi bio-shopper: rilevato caso di pubblicità ingannevole su segnalazione di Legambiente

FIRENZE. Su segnalazione di Legambiente, l'Autorità garante della concorrenza e del mercato ha rilevato un caso di pubblicità ingannevole, dando ragione all'associazione ambientalista: gli shopper di plastica tradizionale con l'aggiunta dell'additivo chimico Ecm non possono essere pubblicizzati e venduti come biodegradabili e compostabili perché non rispettano le condizioni e i tempi previsti dalla normativa comunitaria e nazionale di settore, spiega l'Autorità.

Il caso risale allo scorso 4 febbraio quando Legambiente aveva segnalato che sul mercato nazionale si stavano diffondendo dei sacchetti in plastica tradizionale che grazie all'aggiunta di un additivo chimico, l'Ecm Masterbatch Pellet, venivano presentati dall'azienda Italcom come biodegradabili e compostabili in modo generico e del tutto ingannevole- informano dall'associazione- inducendo in errore i comuni italiani, gli esercizi commerciali e le catene della Grande distribuzione organizzata.

«Finalmente è stata fatta chiarezza e siamo molto soddisfatti dell'esito di questo pronunciamento, sicuramente innovativo per il nostro Paese - ha sottolineato Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente - Continueremo a vigilare per evitare che la nuova stagione di grande innovazione inaugurata con il bando ai sacchetti di plastica tradizionale usa e getta (in vigore dal 1 gennaio 2011 ndr) possa permettere ai furbi di fare affari ai danni dell'ambiente, ingannando le amministrazioni e le aziende che vogliono invece adeguarsi alla normativa vigente sugli shopper, per ridurre gli impatti ambientali di questa filiera». L'Autorità garante della concorrenza e del mercato che ha definito ingannevole la pubblicità di Italcom, Arcopolimeri e Ideal Plastik, ne ha vietato l'ulteriore diffusione e ha previsto anche multe di 40mila euro per la prima azienda e 20mila per le altre due.

(Fonte: www.greenreport.it)



lunedì 17 gennaio 2011

“RomaDifferente” arriva a Villa Glori

16 Gennaio 2011 In questa splendida domenica di sole, “RomaDifferente” è arrivata con i suoi banchetti a Villa Glori - parco adiacente al quartiere Villaggio Olimpico, dove dal 2008 è attivo il servizio PaP - per portare informazione e raccogliere come sempre le opinioni del quartiere.

Visto il bel tempo, molte famiglie hanno scelto di fare una passeggiata nei pressi della villa e magari perché no, tra una chiacchiera e l’altra, trovare qualcosa di interessante tra le bancarelle del bellissimo mercatino dell’antiquariato che si è svolto nel corso della giornata.

Nonostante il delizioso profumo che proveniva dal banchetto di dolciumi proprio davanti al nostro e i tanti bambini ansiosi di poter scorazzare con le proprie biciclette all’interno del parco, molte persone si sono lasciate catturare dal nostro coloratissimo banchetto e con noi hanno condiviso considerazioni, suggerimenti, critiche e perplessità rispetto alla corretta gestione dei rifiuti nella Capitale.

Siamo stati contenti di notare ancora una volta, che sono molti quelli che approverebbero il passaggio alla raccolta differenziata “porta a porta” e che per questo hanno scelto di contribuire con la propria firma alla Campagna “RomaDifferente”.

Abbiamo raccolto inoltre tante opinioni positive anche da parte di molte persone provenienti da altri comuni e province della nostra regione dove la raccolta “porta a porta” è già una realtà effettiva che sta dando i suoi buoni risultati.

A conclusione di questa intensa mattinata perciò, possiamo dirci molto soddisfatti della partecipazione e contenti di aver contribuito ancora una volta all’informazione dei nostri concittadini.

venerdì 7 gennaio 2011

La raccolta "porta a porta" tutela la salute!

Vi proponiamo la lettera scritta lo scorso Agosto dall'oncologa Patrizia Gentilini, membro dell'associazione Medici per l'Ambiente, al Direttore del "Il Resto del Carlino" dove si spiegano i benefici della raccolta dei rifiuti "porta a porta", metodo avviato anche nella città dove risiede, Forlì.

"Gentile Direttore,

vedo che sono frequentemente pubblicate lettere che esprimono riserve e timori circa la raccolta porta a porta dei rifiuti, specie per quanto attiene un eventale aumento delle tariffe. Per una volta, come medico talvolta definito "allarmista", mi sia consentito di intervenire per portare viceversa buone notizie, rassicurare tutti e far dormire sonni tranquilli ai nostri concittadini. Con tutta l'esperienza che ho maturato in questi anni posso davvero affermare, senza timore di smentite, che se c'è una cosa di cui non ci si deve preoccupare è proprio la raccolta domiciliare.

Anzi, vorrei avere una "finestrina cardiaca" attraverso cui tutti potessero sbirciare e vedere quanta gioia ci sia nel mio cuore da quando ho saputo che anche nella nostra città si adotterà la raccolta "porta a porta".

Eh sì, cari concittadini, se vogliamo guarire dalla "malattia rifiuti", il primo passo è proprio questo: iniziare con una buona differenziazione dei rifiuti alla fonte! Se posso fare un paragone sarebbe come essere a letto con la febbre e tenere la finestra spalancata: per quanti antibiotici prendiamo il freddo che entra non ci permette di guarire e così, perifrasando, fare la raccolta domiciliare è come chiudere la finestra, il primo passo verso la guarigione dalla "malattia rifiuti"!

Perché sono tanta fiduciosa? Semplice, perchè la raccolta domiciliare non è una "balzana" idea del nostro Sindaco, ma quanto praticato già da anni da milioni di cittadini nel nostro Paese e che ha dimostrato di comportare i maggiori vantaggi sia in termine di riduzione di rifiuti (mediamente -20%), aumento della raccolta differenziata (fino al 70-80%) e, soprattutto, a regime, diminuzione delle tariffe (-15%). Ricordo che già nel 2006 una ricerca su oltre 13 milioni di cittadini fatta dall'Ecoistituto di Faenza dimostrava quanto vi sto dicendo.

Già oggi un cittadino che vive in un appartamento di 80 metri quadri in Provincia di Treviso, ove si fa il porta a porta, paga per la Tarsu 90 euro l'anno rispetto ai 120 euro circa che si pagano da noi, vi pare poco? Questo non succede solo in Veneto, ma anche in province del Lazio, Lombardia, Sardegna, Sicilia, Piemonte, Campania.... Ad Ancona, proprio in questi giorni, è in atto in Consiglio Comunale un ripensamento dell'intero ciclo dei rifiuti e si stima una diminuzione del 30% delle tariffe adottando la raccolta domiciliare spinta finalizzata al riciclo totale della materia.

La raccolta domiciliare certamente comporta un cambiamento di abitudini ed un maggior numero di addetti, richiede quindi una adeguata informazione, la collaborazione di tutti ed un aumento degli occupati. Maggiori occupati (cosa non disprezzabile coi tempi che corrono) significa maggiori costi, ma sia chiaro: questi maggiori costi sono ampiamente compensati dai minori costi di smaltimento del residuo, dai minori investimenti e dal maggior guadagno che proviene dalla vendita dei materiali ben differenziati alla fonte ed è qui che vogliamo si vada a parare: la raccolta porta a porta deve essere finalizzata al riciclo e non all'incenerimento!

E non si dica che non esiste mercato per il riciclo in periodo di esaurimento di risorse come l'attuale: il 10 Novembre 2009 Assopannelli ha denunciato la carenza di legno di riciclo per la costruzione di pannelli truciolari, legno che insieme a tante altre nobili materie quali carta e plastiche viene totalmente sprecato nelle voraci fauci degli inceneritori!

Infine, e mi stupisce davvero che mai questo venga messo sul "piatto della bilancia", perchè nessuno affronta il problema dei "costi esternalizzati", ossia i costi in termini di danni alla salute ed all'ambiente che provengono dalle attività industriali/energetiche/produttive, ecc? Questi costi, riconosciuti e valutati (oltretutto parzialmente) dall'UE, variano, per l'incenerimento di una tonnellata di rifiuti da 4.5 a 21 Euro, a seconda dell'efficenza energetica raggiunta dall'impianto.

Allora, se mettiamo sul piatto della bilancia la riduzione del 20% della TARSU che si ottiene col porta a porta, l'assenza di costi esternalizzati, i nuovi posti di lavoro che si creano, da che parte pende la bilancia?

A me pare che penda tutta da una sola parte e che i motivi per dire sì al porta a porta - "senza se e senza ma" - siano indiscutibili.

O forse a qualcuno non interessa farci guarire dalla "malattia rifiuti"?

Patrizia Gentilini

ISDE Italia"