Domande frequenti sul Porta A Porta


  1. Perché il Comune di Roma ha deciso di cambiare sistema di raccolta dei rifiuti?
  2. Perché il Porta a Porta raggiunge livelli di differenziazione molto più alti rispetto alla Raccolta Stradale?
  3. Qual é la vera percentuale di differenziata a Roma?
  4. È possibile fare il porta a porta anche in una grande metropoli come Roma?
  5. Il Porta a Porta applicato a Roma é realmente definibile “Porta a Porta”?
  6. Il servizio di raccolta Porta a Porta fa aumentare la TARSU?
  7. Cosa ci guadagno con questo tipo di raccolta?
  8. È vero che con il PAP devo tenere 4 sacchi diversi dentro casa? 
  9. Perché utilizzare un sacchetto di carta per la raccolta dei rifiuti organici?
  10. Per raccogliere i rifiuti organici posso usare qualunque altro sacchetto in carta se ho finito quelli forniti?
  11. Il rifiuto organico può essere messo sfuso all’interno del bidone condominiale?
  12. Rifiuti ingombranti: dove li butto ora che non c’è il cassonetto?



1.     Perché il Comune di Roma ha deciso di cambiare sistema di raccolta dei rifiuti?

Per raggiungere l’obiettivo di legge del 65% di rifiuti differenziati entro il 2012 il sistema di raccolta stradale é inadeguato (garantisce infatti, nei casi più virtuosi, fino a un 35%).
Un Porta a Porta ben fatto garantisce invece, normalmente, percentuali di differenziata che non vanno sotto il 60-65%.
Il Comune di Roma ha scelto di introdurre il Porta a Porta nel 2006 successivamente a un’intensa campagna della Rete Regionale Rifiuti del Lazio, culminata con una visita di esponenti del Comune di Roma e dell’AMA nella Provincia di Treviso, dove grazie al Porta a Porta il Consorzio Priula raggiunge livelli di eccellenza superiori al 70%.

2.     Perché il Porta a Porta raggiunge livelli di differenziazione molto più alti rispetto alla Raccolta Stradale?

I cassonetti stradali non sono idonei alla differenziazione degli scarti organici e alimentari (che rappresentano da soli ben il 30% dei rifiuti urbani prodotti nelle nostre case).
Con la differenziazione stradale, inoltre, é sufficiente il cattivo comportamento di pochi a pregiudicare le buone pratiche della maggioranza.
Il Porta a Porta permette invece un controllo più mirato e gradi di purezza estremamente superiori.

3.     Qual é la vera percentuale di differenziata a Roma?

Secondo il Rapporto 2009 di ISPRA, la fonte più autorevole e aggiornata, a Roma si differenzia il 17,5% dei rifiuti. In altri ambiti sono state fornite cifre superiori, ma in base a discutibili sistemi di conteggio.

4.     È possibile fare il Porta a Porta anche in una grande metropoli come Roma?

Certo. Il sistema Porta a Porta é applicato con successo da tantissime metropoli e in ogni contesto urbanistico. Quando il Porta a Porta non funziona é a causa della negligenza e l’incapacità delle aziende. Esistono soluzioni tecniche in grado di garantire un eccellente servizio anche a Roma, e il Centro Storico non fa eccezione.

5.     Il Porta a Porta applicato a Roma é realmente definibile “Porta a Porta”?

In realtà il sistema romano é un ibrido. In particolare, nei quartieri di Aventino, Testaccio, San Saba e Torrino Sud è stata introdotta la raccolta domiciliare degli scarti organici e dei rifiuti non riciclabili ma è rimasta invariata la raccolta stradale degli altri materiali riciclabili (carta, vetro, plastica e metallo). In questi casi permangono le criticità proprie della raccolta stradale, che si traducono, in sintesi, in percentuali di differenziazione effettiva dei materiali sensibilmente più basse rispetto ai quartieri dove si realizza il Porta a Porta “puro”. 
Anche il Centro Storico sta sperimentando un sistema Porta a Porta ibrido: al posto dei cassonetti stradali sono presenti, secondo il calendario prefissato, punti mobili di raccolta cui conferire i propri materiali riciclabili.  
In questi quartieri sarebbe di gran lunga preferibile prevedere l’adozione effettiva della raccolta domiciliare per tutte le frazioni.

6.     Il servizio di raccolta Porta a Porta fa aumentare la TARSU?

Assolutamente no: il Porta a Porta non implica nessun aumento della TARSU per le utenze coinvolte. L’incremento della vendita dei materiali differenziati ai consorzi di filiera e la diminuzione del costo di smaltimento in discarica, consentono di raggiungere in primo luogo un punto di equilibrio che garantisce la copertura di tutti costi aggiuntivi relativi al nuovo servizio, e in secondo luogo a generare entrate nette. Questi benefici economici, quando l’Amministrazione lo decide, possono tradursi in sconti alla tariffa.  Grazie al Porta a Porta, inoltre, molte città hanno sperimentato con successo sistemi di tariffazione puntuale, dove l’utente paga in relazione ai rifiuti effettivamente prodotti e non in base a una stima fondata su parametri fissi come invece avviene a Roma.

7.     Cosa ci guadagno con questo tipo di raccolta?

I comuni che non raggiungono i livelli percentuali di raccolta differenziata previsti dalle norme, oltre a sopportare maggiori costi di gestione del servizio, incorrono in sanzioni e multe che a loro volta si ripercuotono sui cittadini/contribuenti.
Ma fare il raccolta Porta a Porta significa sopratutto ridurre notevolmente gli impatti ambientali dello smaltimento (inquinamento del ciclo dell’acqua, produzione di diossine e polveri sottili, ecc..), con ripercussioni positive sulla salute di tutti.

8.      È vero che con il PAP devo tenere 4 sacchi diversi dentro casa?  

Dal 1997 fare la differenziata è obbligatorio per legge, e questo implica tenere sacchi separati dentro casa a prescindere dal sistema di raccolta. Con il Porta a Porta é piú difficile eludere la legge e ignorare i propri doveri civici ed ecologici.

Perché utilizzare un sacchetto di carta per la raccolta dei rifiuti organici?

Perché è il contenitore migliore: è un sacchetto certificato compostabile e realizzato in carta riciclata, in grado di garantire la traspirazione degli scarti organici e perciò di minimizzare la formazione di cattivi odori.
Leggendo attentamente le informazioni stampate su di esso per il suo uso corretto otterrete ottimi risultati.

9.      Per conferire il sacchetto dei rifiuti organici posso utilizzare un sacchetto di plastica?

Il sacchetto fornito è traspirante, e se utilizzato in maniera conforme alle indicazioni non produce problemi di fuoriuscita di materiale organico.
Tuttavia l’utente potrebbe ritenere utile l’impiego di una busta di plastica per il suo trasporto nel bidone condominiale. In questo caso è fondamentale che l’utente abbia cura di sfilare il sacchetto con gli scarti organici prima del conferimento nell’apposito bidone: la plastica non è compostabile!

10.  Il rifiuto organico può essere messo sfuso all’interno del bidone condominiale?

No. Conferire gli scarti organici nel bidone senza che il sacchetto sia debitamente chiuso può originare cattivi odori e attirare insetti.

11.  Rifiuti ingombranti: dove li butto ora che non c’è il cassonetto?

I rifiuti ingombranti, ma anche quelli pericolosi come pile, toner, contenitori etichettati T e/o F vanno conferiti presso i centri di raccolta comunali. Attualmente a Roma sono attivi i seguenti centri di raccolta:

Centro di raccolta Corviale - XV Municipio - via Arturo Martini 
Centro di raccolta Piramide - I Municipio - Via del Campo Boario, 58    
Centro di raccolta Acqua Acetosa - II Municipio - Via Campi Sportivi, 100     
Centro di raccolta Acilia - XIII Municipio - Via di Macchia Saponara angolo Via D. Morelli     
Centro di raccolta La Storta - XX Municipio - Via Cassia, Km 19.680   
Centro di raccolta Villa Gordiani - VI Municipio - Via Teano, 38 
Centro di raccolta Cinecittà – X Municipio - Viale P. Togliatti, 59
Centro di raccolta Laurentina - XII Municipio - Via Laurentina snc      
Centro di raccolta Lido di Ostia - XIII Municipio - Piazza Bottero, 8     
Centro di raccolta Tiburtina - V Municipio - Ponte Mammolo, Metro B
Centro di raccolta Vigne Nuove - IV Municipio – Via dell’Ateneo Salesiano
Centro di raccolta Pineta Sacchetti - XIX Municipio - Via Mattia Battistini, 545 (Chiuso per lavori) 
Centro di raccolta Collatina - VII Municipio - Via G. Severini (Chiuso per lavori)